MARZO 2012
1.3.12
Tutta la gioia a cui anelate è dentro di voi. Voi soffrite come chi ha ricchezze grandi in cassaforte ma non ha idea di dove sia la chiave! Le fiamme della rabbia, dell’orgoglio, dell’odio, dell’invidia, ecc. sono più devastanti del fuoco comune; esse sorgono nella mente in modo furtivo e in sprazzi che chiedono sempre più alimento. Il fuoco è chiamato “anala” che significa “non abbastanza”. Voi lo temete già quando fiammeggia a una certa distanza; cosa dite allora di quello che è proprio dentro voi stessi? Come spegnere queste fiamme pericolose? Ci sono degli estintori validi collaudati dall’esperienza e garantiti dai saggi e sono la Verità, la Rettitudine, la Pace e l’Amore. Controllate quali tendenze e abitudini dovete eliminare e quali dovete invece trattenere dentro di voi; solamente le qualità e attitudini che vi ricordano il Divino in cui dovete immergervi devono essere mantenute e sviluppate. Baba
2.3.12
Voi dovete impegnarvi a compiacere il Guru e meritare la sua benevolenza per l’osservanza dei suoi insegnamenti e il servizio amorevole che gli prestate. Non conta dove vivono certe persone; quelle vite che sono refrattarie alle pratiche spirituali, alle qualità nobili e all’ambiente sereno evidenziano la mancanza del minimo di gratitudine verso il Guru. Esse possono cantare degli slogan come il Krishnarpanam (offerta a Dio) ma le loro azioni rivelano solamente deharpanam (offerta al corpo)! Modificate la vostra condotta e guadagnate la grazia del Guru; allora la saggezza e la beatitudine saranno vostre. Se invece siete critici e disobbedite per egoismo e mancanza di fede, non potete essere benedetti con la visione della Verità. Come la mucca si dedica al vitello, il Guru attrarrà il discepolo e gli darà il latte della grazia e della beatitudine; il discepolo deve avere un carattere cristallino e allora, come un pezzo di ferro pulito viene attratto dal magnete, egli riceverà automaticamente le benedizioni del Guru. Baba
3.3.12
La rana presa e trattenuta nella bocca del cobra, inconsapevole del suo destino, punta alla lingua del serpente come se fosse una mosca da mangiare; anche voi cercate la gioia e ottenete il dolore, andate a caccia del piacere e mettete in carniere l’afflizione. Voi vi attaccate al corpo che si corrompe e trascurate Dio; migliaia di uomini saggi vi hanno messo in guardia su questo un milione di volte eppure le loro parole non sono cadute sul terreno soffice del cuore né sono state annaffiate dalle lacrime del pentimento. Da ora in poi, con chiara consapevolezza, fate che il vostro cuore sia una lanterna, riempitela dell’olio del canto del Nome Divino (Namasmarana), inserite lo stoppino dell’autocontrollo e tenetelo fermo in modo che le raffiche della gioia e del dolore non spengano la fiamma, accendetelo con i pensieri nobili come “Io sono Dio” e allora non soltanto avrete la Luce ma diverrete una fonte di Luce. Baba
4.3.12
Krishna promosse ciò che era veramente benefico per Arjuna; egli tenne in considerazione massima ciò che avrebbe migliorato la sua reputazione, la sua beatitudine e rettitudine. Egli lo favorì e difese come il respiro della Sua vita, ebbe cura di lui come si fa con gli occhi e col cuore e così lo trasformò istruendolo sulle cose sacre. L’amore di Krishna per Arjuna non ha paragone; questa è la natura del Guru. Anche Arjuna era una persona non comune: egli si sottomise umilmente a Krishna e osservò sinceramente i Suoi precetti. Qualunque fosse la difficoltà, si attenne ai comandi e alle parole di Krishna, si rivestì del cameratismo con il Signore come di un’armatura che lo avrebbe salvato da ogni danno, come del corpo effettivo in cui risiedere, come qualcosa che doveva incrementare, rafforzare e difendere. Questo è il modo in cui il Guru e il Discepolo devono essere uniti. Baba
5.3.12
La mente deve diventare la servitrice dell’intelletto e non la schiava dei sensi, deve discriminare e distaccarsi dal corpo; come il frutto maturo del tamarindo che diventa libero nel guscio, deve essere distaccata dall’involucro o impalcatura che è il corpo. Colpite un frutto verde di tamarindo con una pietra e danneggerete la polpa all’interno; se fate la stessa cosa su un frutto maturo, la scorza secca si staccherà senza che la polpa o il seme siano interessati. L’aspirante maturo non avverte i colpi del fato o fortuna, è l’uomo immaturo che vien ferito da ogni colpo. Anche l’ignoranza deve cadere tramite lo sforzo personale; questo risultato non giungerà come un dono o un miracolo. La Verità, la Beatitudine e la Pace che ottenete tramite la lotta contro la falsità e l’ingiustizia saranno il tesoro duraturo per voi. Baba
6.3.12
Il pentimento sincero è sufficiente a trasformare il peccato in santità; il Signore accetta volentieri la contrizione e concede le Sue benedizioni. Per mezzo del pentimento, non divenne un santo quel delinquente di Ratnakara che commise atti nefandi finché non spuntò la saggezza? Egli divenne il Saggio Valmiki autore del Ramayana, non è così? La sua storia è la prova del valore del pentimento. Voi potreste chiedere: E’ sufficiente essere liberi solamente dagli effetti del peccato? Non si dovrebbero abbandonare anche i risultati del merito? Si, dovete farlo. Come il fuoco ruggente riduce in cenere tutto ciò che trova nella foresta, così la possente esplosione della Saggezza consuma e distrugge tutti i peccati e tutti i meriti. Baba
7.3.12
Il mondo è una struttura eretta su un pilastro solido: Io. Questo Io dorme durante il sonno profondo; in tale stato, il mondo per voi non esiste. Similmente, prima che nasciate e dopo che siete morti, non esiste alcun mondo di cui siate consci. Per raggiungere e rimanere saldi in questa Saggezza (Jnana), bisogna passare attraverso le scuole preparatorie dell’attività dedicata (Karma) e della contemplazione (Upasana). L’attività dedicata aiuta a purificare il cuore dagli impulsi egoistici mentre la contemplazione porta a focalizzare chiaramente l’attenzione sull’Universale, sull’Assoluto. Allora la Saggezza si manifesta e rimane con voi per sempre. Una volta che avete ottenuto questa Jnana, voi siete pari all’onnisciente perché non c’è altro da conoscere. Baba
8.3.12
Una fede sincera e stabile è essenziale per raggiungere la Saggezza/Conoscenza (Jnana). Dovete avere anche il desiderio profondo di assorbire gli insegnamenti del Maestro. Siate sempre vigili, non tendete all’ozio o alla compagnia inadatta o non incoraggiante; per sfuggire simili influenze malvagie e rinforzare la mente, vi serve la padronanza dei sensi. Ricordate comunque che la mancanza di fede o di costanza non sono distruttive quanto il veleno del dubbio. Il dubbio nasce dall’ignoranza (Ajnana), penetra nel cuore e lì cresce: è la fonte del disastro! Alzatevi e impegnatevi con fede completa nelle attività giornaliere abbandonando il desiderio dei loro risultati; allora otterrete la saggezza e raggiungerete la liberazione. Baba
9.3.12
Chiudete gli occhi per cinque minuti e pensate al profitto che i vostri sforzi vi hanno procurato. Un desiderio ne porta un altro, questo processo va avanti come una catena senza fine; all’inizio desiderate sposarvi, poi viene una figlia o un figlio quindi desiderate portare a termine la loro educazione, il loro matrimonio e la lista si allunga sempre più. La gioia che si ottiene dalla realizzazione di un desiderio è imperfetta, limitata, temporanea e già intrisa di rammarico; il segreto della felicità vera si trova nel distacco. La lingua viene a contatto di sostanze grasse, di olio ecc. ma non ne è coinvolta, non diventa untuosa; anche la mente deve essere addestrata a non lasciarsi coinvolgere dall’esperienza del successo e del fallimento, del guadagno e della perdita, della salute e della malattia. Praticate l’abbandono costante ai piedi del Signore, lasciate che la Sua Volontà prevalga. Baba
10.3.12
Liberatevi dell’idea di essere colui che fa e gode del risultato dedicando a Dio l’azione e il suo frutto; così nessun peccato può coinvolgervi perché voi non siete l’autore e l’azione non può che essere santa. Come l’olio sulla lingua e la foglia di loto sull’acqua, l’azione è con voi ma non vostra. Ricordate sempre che non siete colui che opera ma il testimone, l’osservatore! Quindi, qualunque cosa facciate o udiate, dovete rimanere non implicati, disinteressati al vedere e all’ascoltare. In questo modo potete accettare serenamente qualunque compito e abbandonare con fermezza il frutto delle vostre attività dedicandole al Signore. Baba
11.3.12
Il devoto è l’ago sempre attratto dal magnete, Dio; però l’ago dovrebbe essere abbastanza vicino e pulito. Se voi sentite di non aver ancora ricevuto la Sua Grazia, è perché l’ago non è abbastanza puro, non avete grattato via il fango, la polvere e la ruggine chiamati attaccamento tramite il processo del pentimento. Con “vicino” Io non intendo fisicamente vicino, non misuro la distanza tra voi e Me in miglia o metri; voi potete essere fisicamente molto lontani ma mentalmente al Mio fianco. Io sono sempre con voi, in voi, accanto a voi, sempre, solo che voi dovete essere consci di Me e fare uso della Mia Presenza. Coltivate le virtù, le abitudini e le attitudini buone, un carattere buono; con l’amore nel cuore, ripetete il Nome di Dio, adottate le pratiche spirituali e la Grazia comincerà a scendere su di voi. Baba
12.3.12
Decidete di dominare i sensi con la meditazione ed eseguitela con costanza, sistematicamente e regolarmente, nel luogo e al momento stabilito senza cambiarli come vi va. Non cambiate seguendo il capriccio perché questo porterebbe conseguenze gravi. Per coloro che mangiano troppo e si stancano nell’impegno di assimilare il cibo, per quelli che mangiano troppo poco e si esauriscono, quelli che dormono troppo o troppo poco, che si dedicano alle pratiche spirituali a seconda di come conviene, cioè vi si dedicano per molte ore oggi perché non hanno niente da fare e se le sbrigano alla svelta domani perché hanno molti impegni, coloro che lasciano briglia sciolta ai sei nemici interiori, quelli che non fanno contenti i genitori e quelli che hanno poca fede nel Signore insediato nei loro cuori, per tutte queste persone, le pratiche spirituali non danno alcun frutto. Baba
13.3.12
Tutti inseguono la felicità; la caccia ai lavori soddisfacenti e alle posizioni influenti, l’istituzione di banche e organizzazioni di affari, la costruzione di case ecc. evidenziano il desiderio di vivere felicemente ma non c’è desiderio reale di vivere in pace. La felicità non va confusa con la pace; nessun ricco, ben piazzato, benestante o potente ha la pace. La pace non si può trovare nei libretti di risparmio o nelle casseforti, potete indagare e verificare questa verità voi stessi. La pace non può neppure essere garantita dai depositi di bombe e armi: il mero terrore e il terrore di risposta non possono instaurare la cordialità e l’armonia. Comprendete che il fisico è subordinato allo spirituale; il segreto della pace si trova nel servizio e nell’amore verso tutti gli esseri. La pace internazionale non può avvenire finché le menti non siano purificate dell’odio e del terrore; rimuovete questi due tratti malvagi da ogni cuore e piantate al loro posto l’amore e il servizio. Baba
14.3.12
Nella Gita, Arjuna domanda a Krishna: “E’ così facile controllare la mente? Neppure un elefante può trascinare una persona come fa lei. La mente è la culla della capricciosità; la sua indisciplinatezza, determinazione e ostinazione sono molto potenti, non si ferma in alcun luogo, domarla è come catturare il vento o legare l’acqua. Come si può iniziare una qualunque pratica spirituale con uno strumento simile o controllarlo?” All’udire queste parole, Krisna sorrise e disse: “Arjuna, tu hai descritto la mente e ne conosci la natura molto bene ma questo non è un compito impossibile, si può certamente sottometterla; essa può essere sconfitta definitivamente con la pratica sistematica, con l’indagine instancabile e il distacco. Non esiste impegno che non possa essere eseguito tramite la pratica costante. Abbi fede nel Signore e pratica con la certezza di avere il potere e la grazia: così tutti i compiti diventeranno facili”. (Gita Vahini, cap. 11) "La pace deve essere raggiunta con lo sforzo spirituale cioè spiritualizzando ogni pensiero, parola e azione". Baba
15.3.12
Molti di voi si avvicinano a Dio a causa di problemi di salute o preoccupazioni mentali di qualche tipo; sappiate che questi sono semplici esche con cui siete stati attratti più vicino a Dio in modo che possiate collegarvi con Lui, ricevere la Sua Grazia e rafforzare la fede nel Divino. I problemi e le preoccupazioni sono in realtà da accogliere perché insegnano la lezione dell’umiltà e della venerazione; oggi, il mondo intero incontra numerosi problemi, molti stentano a credere che le cose miglioreranno e che la vita sarà serena e piena di gioia, che l’Età dell’Oro sorgerà. State certi che la Divinità sarà sempre presente a proteggere e instaurare la rettitudine e scongiurare la crisi per l’umanità. (Discorso Divino del 3 Marzo 1965) Pensare di non sperimentare la contrizione o la perdita è segno di indolenza; esse sono inevitabili. Meritate la Grazia del Signore ogni minuto e anche montagne di peccati potranno essere ridotte in cenere. Baba
16.3.12
Al giorno d’oggi, tutte le cose sono aumentate di valore, solamente l’uomo è diventato dozzinale. Essendo dotato delle gemme preziose della ragione, della discriminazione e del distacco, l’uomo le ha lasciate scivolar via e affronta le conseguenze di questo con una povertà di spirito tremenda; egli vale meno degli animali a causa della proliferazione della rabbia, dell’odio e dell’avidità. Le persone hanno dimenticato la loro unità con tutti gli altri, con tutti gli esseri e tutti i mondi; solamente la contemplazione dell’unità con tutti gli esseri può instaurare la pace individuale insieme a quella sociale e mondiale, tutti gli altri sforzi equivalgono a versare l’acqua di rose dolce e profumata su un mucchio di cenere, cosa inutile e sciocca. E’ la sola ignoranza che vi tiene distanti da questo compito. Indagate attorno alla verità su voi stessi e sul mondo, fate tutti gli sforzi possibili per costruire la pace sulle fondamenta dell’Atmajnana, la conoscenza dell’unità atmica. (Discorso Divino del 22 Marzo 1965). Coltivate il vostro cuore per far crescere un Raccolto di Verità, Rettitudine, Pace e Amore. Baba
17.3.12
I Veda dichiarano che tutto questo è Brahman, sostanza unica unitaria uniforme che appare come i molti solamente all’occhio fallace. Voi dovete affermare “Io sono divino (Aham Brahmasmi)” così potete traformarvi in “figli dell’immortalità”. Dato che dite sempre “Io sono il corpo (Aham dehasmi)”, cioè la combinazione dei cinque elementi che un giorno si disintegrerà tornando ad essere quelli, voi vi degradate a “figli dell’illusione”. E’ questo atteggiamento che alimenta il dolore ed è la radice della scontentezza. Rimuginate sempre sul Dio interiore, farà crescere in voi l’amore per tutti gli esseri; allora vedrete solamente il bene negli altri e vi sforzerete soltanto per il loro bene. (Discorso Divino del 22 Marzo 1965). Un condizionatore d’aria può rinfrescare il vostro corpo ma solamente la Grazia di Dio può rinfrescare la mente in fiamme e il cuore agitato. Baba
18.3.12
Immaginate di camminare all’imbrunire, quando le cose non si vedono chiaramente, e sulla strada ci sia una corda. Ognuno che la vede se ne fa una idea personale anche se in effetti non è altro che un pezzo di corda: uno la scavalca pensando che si tratti di una ghirlanda, un altro crede che sia un segno lasciato da uno scolo d’acqua e la costeggia, un terzo immagina che sia un tralcio o una liana caduta da un albero mentre altri temono che possa essere un serpente. Similmente, l’Uno Divino, libero da qualunque cambiamento o trasformazione che Lo coinvolga, si manifesta nell’universo con molti nomi e forme grazie a Maya (illusione). Come la luce scarsa confonde le persone e causa sensazioni e reazioni varie, Maya illude la gente. La corda è sempre una corda sebbene sia la base di tutta la varietà. (Gita Vahini, cap. 12) C'è una sola casta, la casta dell'umanità. C'è un Dio solo, Egli è onnipresente. Baba
19.3.12
Seguire il Dharma purifica la mente e conduce a Dio, crea la predilezione per il Suo Nome e la Sua Forma. Se, per esempio, voi amate il Nome e la Forma del Signore Krishna, rispetterete naturalmente e obbedirete ai Suoi comandi che si trovano nella Bhagavad Gita. Avendo voi scelto il Nome Divino da tenere sulla lingua e la Forma nell’occhio interiore, il demone chiamato “Desiderio Inesauribile” volerà via dalla vostra mente lasciandovi la gioia e l’appagamento. Compite i vostri doveri quotidiani con Dio nel cuore come testimone, cominciate ora con il primo passo che è il ricordo del Nome del Signore, l’Abitante Interiore Universale, (Namasmarana); questo vi condurrà automaticamente fino alla meta con passi progressivi. (Discorso Divino del 22 Marzo 1965). Evitate di odiare, invidiare e persino di non gradire qualcuno. Mettete in pratica l’amore con il servizio. Baba
20.3.12
La Divinità è Una ed è la base vera dell’Universo. Come il filo per una ghirlanda e le fondamenta per un palazzo con molti piani, la Divinità pervade e tiene uniti tutti e tutte le cose, è il fondamento della struttura dell’Universo. Ai nostri occhi sono visibili solamente i fiori e i palazzi, non il filo e la struttura; a meno che non investiate tempo e impegno per comprenderlo, essi sfuggono alla vostra attenzione ma questo non significa che non esistano! Non lasciatevi mai fuorviare dal contenuto così da negare il contenitore, la Base: per ciò che si vede c’è una Base non vista. Per afferrare il Non-visto, il mezzo migliore è l’indagine e la prova giusta è l’esperienza; per coloro che hanno fatto l’esperienza, nessuna descrizione è necessaria. (Gita Vahini, cap. 12) L’educazione deve aprire gli occhi e renderli capaci di riconoscere l'Uno dietro i molti. Baba
21.3.12
La mente ha la tendenza innata a unirsi a qualunque cosa incontri, desidera questa unione per cui è sempre agitata e irrequieta; con l’impegno costante e l’allenamento, può comunque essere diretta verso il Suono Primordiale (Pranava) e istruita a essere una con esso. La mente è attratta naturalmente dal suono quindi è paragonata al serpente il quale ha due qualità rozze: una è il procedere distorto e l’altra è la tendenza a mordere tutto ciò che capita sulla sua strada. Anche gli esseri umani cercano di afferrare e possedere ogni cosa che vedono e si muovono tortuosamente. Nel serpente c’è però un tratto apprezzabile: per quando velenosa e mortale possa essere la sua natura, quando l’incantatore suona la sua musica, esso stende il cappuccio e si perde nella dolcezza della melodia dimenticando tutto il resto. Similmente, anche le persone, con l’esercizio, possono immergersi nella beatitudine del Pranava. (Gita Vahini cap. 12) Il controllo della mente è più eroico e benefico di qualunque altro sistema di controllo. Baba
22.3.12
Oggi le persone non si comportano bene perché i loro pensieri sono inquinati e, a causa dei loro pensieri e delle loro azioni malvagie, il paese sta attraversando difficoltà e disordini. La gente si è riempita la mente di pensieri sulle cose del mondo, effimere, passeggere, e questi pensieri sono di natura negativa; solamente quelli basati sulla Verità sono positivi. Se i sentimenti e le intenzioni che motivano le azioni sono buoni, anche i risultati lo saranno. I pensieri sacri, le parole buone e le azioni nobili sono i valori umani veri. I pensieri sono i vostri pregi permanenti e la mente è come i pensieri; se i pensieri sono buoni, la vostra umanità fiorirà in Divinità. Baba
23.3.12
Voi avete celebrato molte feste di Capodannno nella vostra vita. A ogni ricorrenza si accompagnano certe usanze tradizionali come fare un bagno rituale, indossare abiti nuovi, pulire la casa e pavesarla con festoni di foglie verdi. La vera grandezza sta nel purificare i pensieri non semplicemente il corpo umano temporaneo. Il significato di una festa non si trova nel vestire abiti nuovi ma nel coltivare nuovi e nobili pensieri; la casa dovrebbe essere decorata con i festoni dell’amore e non semplicemente di foglie verdi. Dividete l’amore con chiunque incontriate; soltanto allora celebrerete la festa nel suo spirito vero. In questo Anno Nuovo, santificate i pensieri con sentimenti aperti e sacri, generate in voi l’amore divino e promuovete la pace in ogni nazione. Cominciate la giornata pregando: “Possa tutto il mondo essere felice!”. Allora condurrete una vita piena di gioia, serenità ed entusiasmo. (Discorso Divino del 18 Marzo 1999) Se volete una vita serena, colmatevi di pensieri buoni. Baba
24.3.12
Lo scopo della vita umana non è quello di consumare cibo, di essere un peso sulla terra e animali schiavi dei sensi. Nell’essere un’orda di oziosi e perdigiorno che rifuggono il lavoro duro e accumulano grasso assumendo forme mostruose non c’è profitto né si deve ignorare il Creatore sprecando l’intelligenza e la discriminazione senza uno iota di gratitudine verso chi elargisce tutti i doni che uno consuma e gradisce! Il Signore ha dichiarato di essere il Purusha (vitalità, spirito di avventura e aspirazione) negli esseri umani. Per quanto potente possa essere la forza degli impedimenti derivanti dalle vite precedenti, essa deve cedere alla tendenza all’avventura e conquista che emana da questo Purusha. Inconsapevoli di questa potenzialità, voi venite indotti a maledire il vostro destino e accettare gli effetti “inevitabili” di ciò che temete come conseguenza delle azioni passate. Avvaletevi del Purusha e fate che sia il vostro alito vitale. Vivere significa lottare, impegnarsi e ottenere. (Gita Vahini, cap 12) Dove le qualità dello zelo, della determinazione, del coraggio, dell'intelligenza, dell'abilità e dell'eroismo sono presenti, l'Aiuto Divino si manifesta. Baba
25.3.12
Nella Gita, il Signore Krishna dice con enfasi ad Arjuna: “Molte persone, desiderose di offrire un’adorazione continua a Dio, vogliono andare nel fitto della foresta ma questo è un passo insensato. Non c’è alcun bisogno di cercare la foresta come se Io fossi solamente lì: non c’è alcun luogo ove Io non sia, non c’è forma che non sia Mia. Io sono i cinque elementi: terra, acqua, fuoco, aria ed etere! Dove potete trovare un posto privo di uno o l’altro di questi? La natura impetuosa del fuoco sono Io Stesso, Io sono la vita in tutti gli esseri viventi, sono la forza nel forte, la forza libera dall’egoismo e dalla concupiscenza. Per sperimentare la Mia presenza e la Mia gloria, non c’è alcun luogo speciale perché Io sono tutto, dovunque e sempre”. (Gita Vahini cap. 12) State sempre attenti ai segni della Sua Gloria, della Sua Misericordia e della Sua Onnipresenza. Baba
26.3.12
La gente è priva di gratitudine il che non è giusto: si dovrebbe essere grati dell’aiuto ricevuto dagli altri per tutta la vita. Ci sono due cose che dovete dimenticare: l’aiuto che avete dato agli altri e il danno che essi vi hanno fatto. Se ricordate l’aiuto che avete dato, vi aspetterete sempre qualcosa in cambio mentre il ricordo del danno fatto a voi genererà un senso di vendetta; dovete quindi ricordare solamente l’aiuto che avete ricevuto. Chi possiede queste qualità sacre è un essere umano ideale. L’amore è Dio, l’amore è Natura, l’amore è vita, l’amore è il valore umano vero; privi di amore, si è come cadaveri. Amate anche il peggiore dei vostri nemici, vivete una vita piena d’amore e sperimenterete la gioia, la pace e la sicurezza nel cuore. (Discorso Divino del 18 Marzo 1999) La luce della saggezza brilla quando il cuore è puro. Baba
27.3.12
Separare le cose in buone e cattive costituisce una debolezza umana e imputarlo a Dio è un sacrilegio. A volte può sembrare che anche il Signore abbia questa debolezza ma si tratta di una fase passeggera, una nuvola che nasconde la Sua Gloria e non una macchia che aderisce su di Lui. Sebbene le varie qualità (guna) emanino da Dio, Egli non ne è toccato come il fuoco non è coinvolto dal fumo che ne fuoriesce o come il cielo non è influenzato dalle nuvole che si formano e si muovono in esso. Tutte le cose sono attaccate a Lui come perline ma Lo lasciano libero e non coinvolto. Considerate questo esempio: la stoffa è basata sul filo, in effetti dipende dal filo, ma questo non dipende dalla stoffa, non è coinvolto né condizionato dalla stoffa. Il filo è Brahman mentre la stoffa è l’Universo con tutta la molteplicità (Gita Vahini, cap. 12) Come le nuvole coprono il sole, la mente copre l’Atma da cui origina. Baba
28.3.12
I vostri nemici non sono all’esterno. I pensieri cattivi sono i nemici peggiori e quelli basati sulla Verità sono gli amici migliori ma oggi la gente non aiuta i pensieri basati sulla Verità che sono essenzialmente divini. Esercitatevi a fare amicizia con Sat, la Verità Eterna. Sat significa Essere, il Dio sempre presente. Gli amici e i nemici terreni cambiano con il passare del tempo ma Sat è l’amico vero e sincero per sempre. Questo amico, Dio, è sempre con voi, in voi, attorno a voi, sopra di voi, sotto di voi e vi protegge proprio come la palpebra fa con l’occhio. La Verità è Dio, l’Amore è Dio, il Dharma è Dio. (Discorso Divino del 18 Marzo 1999) L’amore non conosce paura, falsità, ansia o rammarico. L’Amore è Dio, vivete nell’Amore. Baba
29.3.12
Voi potete ripetere come pappagalli certe frasi come “Tutto è Dio” “Io sono solamente una marionetta: Egli tira i fili e io ballo come Lui vuole” “Niente è mio; io faccio solamente la Sua Volontà” e così via; di solito però cosa fate? Quando vien fatta un’azione meritevole, dite che è vostra, gridate dal palco fino a farvi seccare la gola che, grazie al vostro sforzo, avete ottenuto l’onore, la fama, la condizione, il livello, l’autorità, la posizione, le proprietà e i risultati ma quando un'azione riprovevole si concreta o quando siete costretti ad ammettere di aver giuocato la vostra parte ottenendo una cattiva fama, una sconfitta, una malvagità o un errore, trasferite convenientemente la responsabilità al Signore dicendo “Io sono soltanto uno strumento nelle Sue mani, Egli è il padrone, io sono nient’altro che un utensile”. Le persone vanno dal “io” a “Lui” come il pendolo di un orologio; questa usanza molto comune, che oggi è di moda, è inganno puro, una vana mistificazione spirituale. La mente, la parola e l’azione devono essere tutte e tre colme della certezza che tutto è il Suo gioco; questa è la via sincera. (Gita Vahini cap. 12) Voi dovreste essere eroi nella pratica e non nei discorsi dal palco. Baba
30.3.12
Nel termine Hindu, H sta per Humility, I per Individuality, N per Nationality, D per Divinity e U per Unity; questi sono veramente i nostri cinque aliti vitali. Come i cinque elementi, i cinque sensi e i cinque involucri vitali costituiscono il corpo fisico, questi cinque principi costituiscono proprio l’essenza della spiritualità. Acquisite lo spirito di unità, non pensate mai di appartenere a uno stato o a un paese particolari evidenziando così delle differenze, non vi identificate con il principio individuale; identificatevi invece con il principio sociale e coltivate l’unità. Considerate la Verità, la Rettitudine, la Pace, l’Amore e la Non-violenza come il vostro stesso respiro e sostenete la santità del nome “essere umano”. Non date mai spazio a differenze di opinione neppure su argomenti insignificanti; se qualche divergenza si manifestasse, ognuno sia pronto a perdonare l’altro. Tutti sono figli di Dio, tutti sono fratelli e sorelle; comprendete questa verità e comportatevi di conseguenza. (Discorso Divino del 20 Marzo 2007) Dove c’è la fiducia c’è l’amore, dove c’è l’amore c’è la pace. Baba
31.3.12
Ogni essere umano ha in sé le propensioni malvagie alla concupiscenza, alla rabbia e all’avidità. Le grandi epiche, il Ramayana, il Bhagavata e il Mahabharata, inpartiscono delle lezioni utili a controllare questi nemici. Ravana, che padroneggiava tutte le sessantaquattro branche della conoscenza, era uno studioso notevole e un guerriero temibile, perdette la vita e portò alla rovina tutto il suo clan a causa della concupiscenza. Non basta che semplicemente leggiate il Ramayana, ne dovete afferrare il significato reale. Nel Mahabharata, Duryodhana personifica l’avidità; egli rifiuta di condividere il regno con i Pandava, nega loro la parte giustamente spettante e, a causa di questa qualità, muore con tutto il suo clan. Queste illustrazioni evidenziano la necessità di sradicare la concupiscenza, la rabbia e l’avidità. I Pandava risultano vittoriosi perché si attengono ai valori umani della Verità, dell’Amore, della Rettitudine, della Non-violenza e della Pace; se voi seguite questi valori, il successo seguirà automaticamente. (Discorso Divino del 18 Marzo 1999) L’acqua scorre da un livello superiore a quelli inferiori; la Grazia di Dio è simile, scorre giù per quelli che Lo riveriscono con umiltà. Baba